Inapplicabilità della legge civile e penale a professionisti e magistrati 

S’informa gli utenti del servizio giustizia (soggetto attivo del rapporto giuridico: posizione di pretesa e d’interesse) dell’inapplicabilità della legge civile e penale a magistrati e professionisti (soggetto passivo del rapporto giuridico: posizione di dovere).

Ne è causa la mancanza del potere giurisdizionale dell’organo giudicante per entrare nel merito degli atti che appartengono all’esercizio giurisdizionale di un altro organo giudicante, impedendo all’utente del servizio giustizia leso nei propri diritti di rivolgersi in sede civile e penale a deferire in giudizio gli atti compiuti in altri procedimenti, in conseguenza del fatto che non rientra nei poteri del giudice il riesame delle decisioni pronunciate in altri procedimenti.

Tutto ciò causa come effetto d’impedire al soggetto attivo del rapporto giuridico (cliente: posizione di pretesa e d’interesse) l’esercizio di un diritto tutelato giuridicamente, che consiste nella potestà di agire per tutelare e soddisfare le proprie pretese e i propri interessi: rivendicare la risarcibilità dei danni, la restituzione degli indebiti illegittimamente trasferiti, promuovere azioni volte a far dichiarare la nullità del mandato e degli atti consecutivi che dipendono dal mandato nullo (libro IV del codice civile - delle obbligazioni)…ecc.

(vedi: pericolosità sociale/manipolazione della giustizia/indagini svolte dall’autorità garante della concorrenza e del mercato sui professionisti protetti e Ordini professionali)

Libero arbitrio e pericolosità sociale

Dagli accertamenti svolti ricorrono sufficienti elementi per ritenere che lo Stato ha attribuito a magistrati e professionisti il potere del libero arbitrio per formare categorie protette, immuni dalla punibilità, legittimate ad attribuirsi e trasferirsi la titolarità e la disponibilità del denaro e dei beni dei propri clienti e l’impunità per ogni azione commessa in violazione di legge e di diritti.

In sintesi magistrati, avvocati, consulenti, notai…ecc. possono usare gli strumenti giuridici messi a loro disposizione per fini diversi rispetto a quelli per cui devono essere predisposti, in quanto il mezzo a loro disposizione configura situazioni in cui hanno concretamente la capacità di determinare e conseguire altri fini non conformi a giustizia.

Si tratta di condizioni che permettono di eseguire ed occultare delitti con l’uso degli Organi giudiziari, a causa delle condizioni di libertà a disposizione dei soggetti in cui si trovano ad agire, per l’assenza d’impedimenti, esclusi da ogni responsabilità civile e penale, per l’impossibilità di attribuirne la punibilità per ogni azione compiuta.

Tutto ciò consente agli Ordini professionali di organizzare l’esercizio dell’attività degli iscritti nella libertà di commettere delitti, autocertificare la legittimità dell’operato svolto e il compenso da imporre ai propri clienti, costituendo un pericolo per il patrimonio, la sicurezza e la pubblica moralità.

Quanto sopra esposto provoca conseguenze dannose e pericolose ai cittadini che si rivolgono al servizio giustizia, come ad esempio: delitti impunibili, procedimenti penali d’ingiuria, diffamazione e calunnia, aste giudiziarie per obbligare a remunerare un attività che ha recato danno e ha fornito delitti ai propri clienti/assistiti…ecc.

Programma

Indagare sui fini non conformi a giustizia conseguiti con l'uso degli Organi giudiziari

Motivo per cui ai sensi dell’art.118 comma 4° della Costituzione le persone lese dal servizio giustizia hanno deciso di svolgere indagini sui comportamenti opportunistici rilevati dall’autorità garante della concorrenza e del mercato e sui fini non conformi a giustizia conseguiti con l’uso degli Organi giudiziari.

A tal fine gli utenti del servizio giustizia hanno in programma di formare schede informative sul comportamento di magistrati, professionisti protetti, Ordini professionali…ecc., per meglio tutelare il cittadino che si rivolge al servizio.

Si rende quindi necessario che gli utenti/vittime del servizio giustizia inviino quanto segue:

- informazioni, notizie, segnalazioni, fatti, episodi ed esperienze vissute nei vari uffici giudiziari;

- nominativi inerenti a comportamenti opportunistici rilevati nei professionisti protetti, negli Ordini professionali…ecc.

Tutto ciò è indispensabile e necessario per formare schede informative da rendere disponibili alla consultazione degli utenti/vittime del servizio giustizia in cui poter rilevare la personalità, i conflitti d’interesse, le gravi ragioni di convenienza, ecc. degli operatori del servizio giustizia.

Risolvere l’impunità degli operatori del servizio giustizia

A tal fine invia proposte e suggerimenti per risolvere l’impunità degli operatori del servizio giustizia; esempio: annullare le sentenze pronunciate per riproporre il riesame della decisione, quando nell’attività svolta da professionisti e magistrati risultano violazioni di legge, abusi, illeciti, delitti…ecc. o istituire presso gli organi giudiziari ordinari sezioni specializzate con la partecipazione diretta di cittadini estranei alla magistratura, all’amministrazione della giustizia, come prevede l’art.102 della Costituzione.